L’Export check-up ha la finalità di mettere a fuoco lo “stato dell’arte” dell’Azienda con riguardo alla sua organizzazione, capacità e potenzialità esportativa e di internazionalizzazione, evidenziando gli aspetti di tranquillità oppure di attenzione che la caratterizzano nella sua attività verso i mercati esteri. Può così essere definito il livello di conoscenza e competenza ad operare autonomamente, oppure venire rilevata l’opportunità di nuove risorse, anche ricorrendo a interventi esterni, consulenziali e/o operativi, di maggiore o minore dimensione e frequenza
L’Export check-up costituisce, per le aziende motivate ad avviarsi o migliorarsi verso l’internazionalizzazione, un’ottima occasione per conoscere o approfondire strumenti e metodologie per la gestione e, ancor più, per lo sviluppo dei mercati. L’intervento rappresenta anche una opportunità di orientamento nella vasta offerta di servizi pubblici e privati per l’export (anche gratuiti) e per ottenere il meglio ed il massimo da ciascuno di essi. L’Export check-up non consiste nella semplice risposta ad una articolata serie di domande; il suo potenziale positivo è dato dalla disponibilità ed apertura della Proprietà/Direzione dell’Azienda ad un “colloquio ampio, approfondito e sincero” con il Consulente. Non va dunque inteso come un incontro puramente tecnico, bensì interattivo-relazionale, anche se la messa a disposizione di alcuni dati fondamentali potrà rendersi opportuna e facilitare il lavoro congiunto. E' comunque garantita per iscritto la più assoluta riservatezza su quanto oggetto del colloquio e sugli esiti. L'incontro di Export check-up dura all'incirca mezza giornata presso la sede dell'Azienda cui fa seguito, nell'arco di una decina di giorni, un rapporto scritto con il dettaglio dei risultati, le osservazioni ed i suggerimenti proposti. L'onere per l'Azienda, omnicomprensivo e predeterminato, è senz'altro contenuto rispetto all'utilità che ne deriva, costituendo una solida base per la presa di decisioni conseguenti. |